lunedì 28 aprile 2008
EVENTO 1° MAGGIO A P.ZZA DANTE
Ragazzi, c'e' un evento a P.zza Dante, nel pom il gg 01/05/2008...che vogliamo fare???Maddalena e credo tutta la RSU vorrebbero che ci organizzassimo x andarci ...voi cosa ne pensate??molti in filiale oggi pom non erano daccordo di sprecare un altro giorno di festa...io personalmente li capisco pure..ma se puo' essere costruttiva la cosa perche' no...fatemi sap o ditelo alla nostra RSU interna che ci organizziamo.Baci Dany T.
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2 commenti:
...ok...ho capito che non vi va di passare un'altra mezza giornata in Pzza. Cmq penso che sarebbe stato opportuno..Notte a tutti.Dany T.
Ciao a tutti,
sono uno dei 300 della Ericsson/Marconi di Roma. Sono arrivato a voi tramite il commento inviato da Dany sul nostro blog, http://eran300.blogspot.com
Vorrei innanzitutto dichiararvi la mia e la nostra solidarieta' per la vostra situazione, che si accomuna alla nostra, se non altro per il cinismo con cui qualcuno decide della vita dei lavoratori, del loro futuro e delle loro famiglie, semplicemente perche' i guadagni (notate bene, i guadagni, non le perdite) non sono all' altezza delle sue aspettative.
Ho molto velocemente e, per mia colpa forse superficialmente, scorso il vostro blog ed alcuni dei post/commenti.
Ebbene, mi sembra di scorgere un po' di disorientamento, di sfiducia, quasi di rassegnazione.
Io non conosco bene l' intreccio della grande distribuzione in Italia, ma noto una differenza sostanziale fra noi e voi: noi siamo minacciati dai paesi emergenti, dai paesi dell' Est europeo, della Cina, dove la mano d'opera costa un terzo, un quarto rispetto all' Italia, ma voi? Voi siete minacciati dalla Francia (Carrefour, Auchan), dalla Germania (Metro), che non mi sembrano assolutamente paesi a basso costo di mano d' opera. E allora?
Allora forse la risposta e' da cercare "nel manico", nel vostro presidente Maurizio Borletti, il quale, in un' intervista a "ViaSarfatti25" (http://www.viasarfatti25.unibocconi.it/notizia.php?idArt=543), il giornale online della Bocconi dice:
"Milano rappresenta il flagship, il negozio guida, che di solito all’interno delle catene è situato nella capitale politica o in quella economica del paese. Si tratta di zone ad alto potere d’acquisto e elevato flusso turistico, e i flagship, come nel caso di Milano, fanno da soli anche il 50% del fatturato”.
Gli altri negozi dovranno seguirne l’esempio, ingrandirsi, aumentare i fatturati anche con l’offerta di servizi.
Avete capito quale e' il problema? Il problema e' che voi, cittadini di Napoli, non comprate abbastanza, come invece fanno evidentemente i cittadini di Milano! Cavolo, ma volete o no tirare fuori i soldi e farli girare? Vedrete che tutti vi ringrazieranno, come dimostrava una famosa pubblicita' governativa di qualche anno fa, in cui un acquirente con una busta gialla veniva ringraziato per la strada da tutti.
Insomma, non crederete mica che il signor Borletti sia un benefattore, uno che decide di tenere aperto un suo negozio in una zona che non gli assicura i guadagni che lui si aspetta!! Ed e' inutile tirare in ballo statistiche sui redditi medi, sui tassi di disoccupazione, confronti economici fra Milano e Napoli.
La colpa e' vostra, che evidentemente non consumate abbastanza. Se voi, cittadini di Napoli, sosteneste la Rinascente, magari comprando a rate, indebitandovi con le finanziarie, ma assicurando al signor Borletti i guadagni che lui si aspetta, vedreste che il negozio di via Roma (ex via Toledo) non chiuderebbe!
Chiedo scusa se ho voluto fare della facile ironia utilizzando il vostro dramma, ma il concetto che volevo esprimere e': SIATE SOLIDALI, UNITEVI! Magari anche intorno alla bandiera di un sindacato, ma state uniti!
Continuate a cercare il coordinamento con i vostri colleghi delle altre citta'.
E soprattutto, non mollate mai. Questo tipo di lotte non sono come una gara di 100 metri, sono come una maratona, o una gara ciclistica. Serve un impegno costante e continuo, anche quando sembra che le adesioni vengano meno.
Molta pazienza e tenacia.
Per questo e' importante cercare di ottenere il massimo dei risultati con il minimo sforzo possibile. Ed in genere, questo si ottiene colpendo l' immagine dell' azienda con sistemi mediatici.
Ogni volta che decidete un' iniziativa, cercate di coinvolgere i media, il TG regionale, ad esempio. Cio' serve anche a riaggregarvi e a ridarvi fiducia. Cercate di usare i sindacati nazionali, perche' hanno piu' agganci con il sistema mediatico e politico. Esigete la presa di posizione del governo locale, comune e regione, andando anche a manifestare sotto i loro palazzi e chiamando sempre i media in queste occasioni. Esigete che i governi locali convochino l' azienda intorno ad un tavolo di trattativa. Fantasia, molta fantasia, che a voi non difetta certamente.
Costituite un fondo cassa, con contributi volontari, per sovvenzionare le vostre iniziative.
Mantenete viva l' attenzione al vostro interno e andate continuamente a recuperare tutti coloro che perdono la fiducia.
Ma soprattutto, ricordatevi che la vostra protesta, i vostri scioperi, anche se non dovessero risolvere i vostri problemi, allieveranno quelli dei vostri figli domani, i quali forse non si troveranno in una situazione ancora peggiore della vostra, grazie al vostro impegno di oggi.
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